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Come la grande musica non è fatta di soli Mozart, così l’Università e la ricerca scientifica non evolve grazie alla sola “eccellenza”. “Nella musica, come nell’università, ai personaggi illustri se ne accompagnano di meno grandi e però ammirevoli comunque; e tutti contribuiscono a far crescere e migliorare i campi che coltivano”. Così – conclude Giuseppina La Face – “competere per raggiungere un obiettivo di eccellenza irrealizzabile e astratto danneggia la fisiologia della ricerca: l’idea di un’eccellenza diffusa è una contraddizione in termini. Sforziamoci di migliorare, di essere studiosi intellettualmente onesti: tutti possono puntare al raggiungimento di ottimi risultati, ed ottenerli. Non sarebbe più costruttivo sostituire al concetto di eccellenza quello di serietà? Chi vorrà provarci? E se decretassimo un embargo decennale sul termine eccellenza?”.